Mi ha attraversato tutto questo vento e non ho mai costruito un aquilone.

(Sottotitolo: Shame on me.)

-Amore smettila di correre come una pazza. Lo vedi? Ti fai male… Siediti qui accanto a me, fammi vedere le mani.
-Nonna corri con me? Andiamo a spaventare i piccioni?
-No amore, la nonna non ce la fa.
-Perché?
-Sono vecchia.
-I vecchi non corrono nonna?
-No amore.
-Perché?
-Hanno corso tanto quando erano piccini come te e si sono stancati.
-Allora io non devo correre sennò mi stanco, vero nonna?
-Brava amore.

-Quanto tempo è passato nonna?
-Due minuti.
-E basta?
-Sì.
-Mi annoio.

-Nonna…
-Sì…
-Quanto tempo è passato?
-Un minuto amore.
-Tra quanto arriva il nonno?
-Tra diciannove minuti.

Giulia, non correre. Amore ti fai male.

-Tu non sei vecchia?
-No.
-Non sei stanca?
-Non molto.
-Io ho cinque anni e mezzo.

Scusi signorina eh…

-Cavolo, sei grande.
-L’anno prossimo vado in prima elementare.  Tu quanti anni hai?
-Ventitre.
-Uhm… Quanti sono?
– Contiamoli, mi servono le tue mani e i tuoi piedi anche.
-Ma sono tanti. Non sei vecchia?
-Non molto.
-Vuoi giocare con me?
-Okay. Che gioco facciamo?
-Ecco praticamente noi corriamo, no? Praticamente… hai visto, ci sono i piccioni, no? Sono tornati.
-Sì, sono tornati i piccioni.
-Ecco noi corriamo dai piccioni e gli spaventiamo, va bene?
-E’ divertente?
-Sì.
-Non ti dispiace un po’ per i piccioni?
-No, mi ha detto il nonno che i piccioni servono per me.
-Per te?
-Sì. I piccioni servono perché io li spavento.
-Ah! Te l’ha detto il nonno?
-Sì. Tutto serve per me.
-Capisco…

Giulia non dare fastidio alla signorina.

-Anche il vento. Lo sai a cosa serve il vento?
-No, dimmi.
– Ecco, il vento m’ha detto il nonno porta le nuvole che portano la pioggia che porta l’acqua che fa crescere le piante che diventano grandi grandi, no?
-Sì.
-Diventano così grandi che poi portano i… come si chiamano?
-I frutti.
-Ecco, e poi io mangio la frutta. Tutto è per me.
-Anche per me?
-Non lo so, tu mangi la frutta?
-Sì.  Allora tutto è anche per te.
-Ma se tutto è per te come fa a essere anche per me?
-Fammi pensare.
-Pensa.
-Ma dopo giochiamo.
-Sì.
-Fammi pensare.
-Fai con calma.
-Allora tutto è per me, no?
-Sì.

Giulia…

-Però io non mangio tanto… non mi piace tanto la frutta, no?
-Sì.
-Fammi pensare.
-Okay.
-Io non posso mangiare tutta la frutta del mondo, divento come la nonna… secondo te la nonna mangia tutta la frutta del mondo?
-Non credo.
-Allora perché è così cicciona?

Giulia, ti sento!

-Ups!  Allora comunque tutto è grande grande, no?
-Sì.
-Allora tutto è per me, per il nonno, la nonna, la mamma, il babbo, per Daniele, per te anche. Per tutti. C’è vento per tutti ,no?
-Ti piace il vento?
-Sì…
-Perché?
-Mi sposta sempre i capelli. A te?
-Piace anche a me. Chi è Daniele?
-E’ il mio fidanzatino.

-Anche a Daniele piace il vento.
-Sì?
-Sì, dice che serve per gli aquiloni. Me ne ha portato uno rosa, io lo volevo viola. Hai mai fatto un aquilone?
-No.

-E a cosa serve il tuo vento?

3 pensieri su “Mi ha attraversato tutto questo vento e non ho mai costruito un aquilone.

  1. Mi viene in mente questa canzone…

    Chissà, forse in fondo a quel filo c’è la mia libertà, forse in fondo a quel filo c’è la mia libertà”.

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