Tamana ossia sguazzare in un po' di eternità

Ha perso le foglie il mio albero. Le ha perse tutte, tranne una. E’ rimasto lì nudo, scarno.  E’ stato vinto dalla pioggia, dal vento, dal tempo. Tamana- la foglia, ho deciso di darle questo nome- cerca di combattere. Potere restare un altro po’. Il vento la smuove tutta, le fa girare la testa. E’ bagnata.  Me la immagino infreddolita. Il mio albero sembra guardarsi e vede intorno a se le macerie della sua sconfitta, ennesima. Sembra che i suoi rami vuoti cerchino di proteggere invano quell’unica foglia, simbolo di una desolazione totale. Cade Tamana, con un movimento lento. Sa di infinito la sua agonia. Io, al solito, ci vedo un po’ di eterno, eppure Tamana non c’è più.