Sono Pada dell’Iren ha detto il mio coetaneo, vestito tutto per bene, rasato, ben pettinato, con un profumo così forte da sfondarmi le narici- deve essere una specie di strategia di marketing sensoriale, ho pensato, qualcuno deve aver detto “ah dimenticavo, ragazzi, mettetevi un profumo deciso e STENDETELI TUTTI!”. Mi faccia vedere le sue bollette- mi ha detto. Sono Pada dell’Iren, mi faccia vedere le sue bollette. Non è questione di interesse, signora- ha detto- mi deve fare vedere le sue bollette. Sono Pada dell’Iren. Deve prendere il suo bonus luce e gas. Deve farmi vedere le sue bollette. Gliel’ho già detto chi sono. Sono Pada dell’Iren e lei mi deve fare vedere le bollette.
Signor Pada dell’Iren- ho detto infine io- lei ha un nome bellissimo, potrebbe essere benissimo il nome di una città “Pada dell’Iren”, non le sembra il nome di una città? Certo “Pada sull’Iren” sarebbe ancora più bello, ma bello davvero. Dovrebbe crearsi una città e chiamarla “Pada dell’Iren”. Signora- ha detto lui- guardandomi come si guardano i pazzi- Iren è il nome della compagnia per la quale lavoro. Arrivederci, signora, arrivederci.
L’ha ribloggato su Not Too Hard Please.
Di certo il Sensei di Strategie Subliminali per Vendite Telepatiche non aveva messo in guardia Pada da simili incontri. Che poi, diciamocela tutta, doveva arruolarsi in qualche esercito di elfi fantasy con quel nome.